CERTIFICATO DI SUCCESSIONE IN ARRIVO PER SEMPLIFICARE, SNELLIRE E RENDERE PIÙ CERTA LA FASE SUCCESSORIA, COME ACCADE GIÀ IN ALTRI PAESI EUROPEI
Nell’ottica di semplificare le procedure successorie e aumentare le garanzie per i legittimari, il certificato di successione, già presente in molti Paesi europei, punta a rendere la fase successoria più semplice, certa e rapida anche in Italia. Dal Congresso del Notariato è emersa la necessità d’innovare il sistema successorio, grazie all’introduzione di questo documento, destinato a produrre numerosi vantaggi.
- Certificato di successione: cos’è
- Certificato di successione: vantaggi
- Certificato di successione: effetti probatori
1) Certificato di successione: cos’è
Il certificato, già previsto dagli ordinamenti di Francia, Belgio, Romania e Austria, documenta la data in cui si apre la successione, i soggetti chiamati a succedere in qualità di eredi o legati, la consistenza e la composizione del patrimonio ereditario e i poteri di coloro a cui il de cuius ha conferito il compito di amministrare e dare esecuzione alle sue volontà
2) Certificato di successione: vantaggi
Il certificato di successione è uno strumento che semplifica, accelera e rende certa la fase successoria. Questo documento è destinato a sostituire l’attuale dichiarazione di successione, prevista in realtà per solo per ragioni di natura fiscale, senza alcun effetto positivo dal punto di vista civilistico. Grazie al certificato invece sarà possibile:
- individuare celermente i beni caduti in successione e i soggetti obbligati a versare le imposte ipotecarie e catastali gravanti sugli stessi per procedere alla successiva fase di liquidazione e versamento;
- trasmettere telematicamente le informazioni all’Agenzia delle Entrate per l’aggiornamento immediato delle banche dati.
3) Certificato di successione: effetti probatori
Il documento produce inoltre importanti effetti probatori. I soggetti indicati nel documento come eredi, legatari o esecutori testamentari infatti si presumono tali fino a prova contraria mentre, per quanto riguarda i terzi acquirenti che acquistano da chi è legittimato a disporre dei beni in base al certificato, è previsto che il loro acquisto prevalga sui titolari effettivi, tranne nei casi di mala fede o negligenza grave.
L’introduzione del certificato di successione nel nostro ordinamento consentirebbe inoltre di allineare la normativa italiana con quella europea, che ha emesso un regolamento che mira ad accelerare e semplificare le procedure successorie transfrontaliere e a creare un certificato di successione europeo.
tratto da “STUDIO CATALDI – il diritto quotidiano”
articolo di Annamaria Villafrate – 11/11/2018